Bandi di gara ancora in ritardo. Obiettivo 2016 si muove

17 Ottobre 2017 - 13:08

Ormai gli operatori del mondo del gioco pubblico non hanno più pazienza: ora, quasi, non vogliono aspettare il decreto attuativo dell’accordo sul gioco e palesano le loro perplessità su ciò che non è stato fatto, di cui si parla poco e che sta lasciando parecchie società ancora in attesa, ma gravate dalle spese di sostegno di nuove aziende che si trovano già costituite con tutte le spese e le tasse conseguenti, e che non possono espletare la propria attività né sanno se potranno mai farlo. Chi conosce il gioco ed i siti di casino online, conosce Obiettivo 2016 società costituita con l’intento
di entrare nel mondo del gioco e di “fare business” come tante altre stanno facendo da un po’… ma non ha mai potuto mettersi in lizza sul mercato del gioco perché i bandi (od il bando) per le nuove concessioni continuano a slittare e non si conosce ancora oggi la data in cui questo “evento” si concretizzerà! É naturale, quindi, che Obiettivo 2016 faccia le sue rimostranze e palesi una
situazione che è diventata oltremodo pesante e che sembra non voler essere affrontata da alcuno. I tempi dei bandi di gara si sono dilatati perché, come sottolineato più volte dal sottosegretario
all’Economia Pier Paolo Baretta, era inutile indirli poiché si doveva aspettare l’accordo con gli Enti Locali per la nota “questione territoriale”, con tutti gli annessi e connessi (orari e distanziometri). Si sarebbe incorsi, magari, in caso contrario, in intoppi difficili da affrontare e con aziende che non avrebbero poi potuto entrare in attività in modo concreto.
Ora l’accordo è stato siglato (bene o male che sia), ma dei bandi ancora non si parla, mentre le aziende che di gioco vorrebbero vivere sono lì a guardare i loro “pari-grado” che sono da parecchio
sul mercato, che guadagnano (e questo sarebbe anche da controllare) e, comunque, riescono a tenere aperte le loro iniziative commerciali con tutti i pro ed i contro che questo comporta. Secondo poi sempre

Obiettivo 2016 esiste “una rete parallela alla luce del sole: per ogni punto autorizzato dallo Stato, ne esiste almeno un altro che raccoglie gioco senza concessione” e si ritorna, quindi, per questa struttura a parlare della cosiddetta “doppia rete di scommesse”.
Obiettivo 2016 sta “alzando la polvere da sotto il tappeto” dei bandi sin dal 2014 dove era stata messa in atto una campagna di comunicazione sui principali quotidiani italiani: era stato pubblicato
un appello al’allora Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, affinché si ponesse rimedio a questa questione. Ma non è arrivata alcuna risposta e nel frattempo si sa che il gioco è sfuggito di mano
allo Stato ed, oggi, è sempre lo Stato che si deve riappropriare delle decisioni che attengono il
settore ludico. Ancora ad ottobre 2017 nulla per i bandi è stato in ogni caso fatto. La situazione dei ritardi di questi bandi è drammatica perché le gare dovranno anche risolvere i problema della doppia rete ed, invece, questi continui slittamenti dimostrano una sorte di indolenza dello Stato che continua a protrarre la situazione di incertezza che consente ad un certo tipo di operatori di agire indisturbati a discapito di chi le regole le ha sempre rispettate.