LUSCIANO AGITATA. Che storia quella di Salvatore Mottola “ricciolotto”, super assessore sfiduciato da 8 consiglieri. I rapporti “sospetti” con la minoranza di Nicola Esposito

24 Gennaio 2024 - 18:57

Alla fine, il sindaco Giuseppe Mariniello ha dovuto cedere, togliendogli le deleghe ai Lavori pubblici e all’Urbanistica, quest’ultima affidata per il momento a se stesso, ad interim. Mottola rimane in giunta con deleghe minori e ora chiede la pubblicazione di un comunicato stampa e…

LUSCIANO (g.g.) Anche un antico calmieratore democristiano ed oggi ex democristiano, quale Giuseppe Mariniello, Peppe per gli amici, fa fatica a tenere buona la sua maggioranza che ha difficoltà, diciamo così, a rapportarsi con l’assessore Salvatore Mottola, detto “ricciolotto”, soprannome tutto sommato gentile, somigliante a quelli usati da certe antiche novelle toscane. Il sindaco, ad inizio della sua consiliatura, ha attribuito a Mottola due deleghe pesantissime, decisamente le più importanti: Urbanistica e Lavori pubblici. Come si sa, nell’Urbanistica è incubato anche il cosiddetto Sportello unico dell’edilizia, da cui dipendono le concessioni dei permessi a costruire, una volta concessioni edilizie, delle cosiddette Scia, ecc.

Mottola si è dimesso dalla carica di consigliere comunale per la quale era stato eletto, in quanto Lusciano, come è noto, per la prima volta nella scorsa primavera, ha votato col sistema del doppio turno, con eventuale ballottaggio e con la possibilità di presentare più di una lista, in associazione ad ognuno dei candidati a sindaco. Comuni, questi, in cui c’è incompatibilità tra la carica di consigliere comunale e quella di assessore. A quanto pare, almeno 8 consiglieri della maggioranza di Mariniello, avrebbero avuto la sensazione di un’impropria cointeressenza tra il simpatico “ricciolotto” e alcuni esponenti della minoranza, che a Lusciano non è una minoranza qualsiasi, ma quella riconducibile all’ex sindaco Nicola

Esposito, alleato di ferro del “solito” Giovanni Zannini. Sempre secondo questi 8 consiglieri, dietro ad alcune interrogazioni presentate dalle opposizioni, ci sarebbe stata proprio la mano di Mottola.

Una convinzione divenuta gratinita, al punto che dopo circa un mese dalle prime polemiche sorte, gli 8 consiglieri in questione hanno chiesto al sindaco Giuseppe Mariniello di ritirare le deleghe a Mottola, proprio in base a queste chiacchere, peraltro molto insistite e molto diffuse anche nei comuni limitrofi.

Mariniello, che evidentemente con Mottola andava, al contrario, molto d’accordo, ha palleggiato la questione per mesi, cercando di far sfumare la rabbia degli 8, in modo da non togliere le deleghe al Mottola. Questi, però, non ha mantenuto la calma e l’aplomb, ma si è molto agitato, lanciando accuse nei confronti degli otto consiglieri, con il pieno appoggio della minoranza e anche con una certa collaborazione, forse non disinteressata, di dirigenti del Comune di Lusciano, divenuti tali durante l’amministrazione Esposito-Zannini.

Un periodo di grandi fibrillazioni, visto che la minoranza ha voluto testare i numeri della maggioranza, nel momento in cui ha tentato di sfiduciare il presidente del consiglio comunale, facendo, però, il proverbiale buco nell’acqua.

Un’operazione che ha reso ancora più determinata e granitica, la posizione degli 8 consiglieri comunali della maggioranza, che hanno ribadito con toni ultimativi, la richiesta al sindaco Mariniello, affinché questi revocasse le deleghe a Mottola. Ciò è avvenuto, ma “ricciolotto” non si è dimesso e si è accontentato, per il momento, di alcune deleghe minori. La tensione, però, non si è placata, perché Mottola chiederebbe la pubblicazione di un comunicato stampa, a firma del sindaco e dei consiglieri di maggioranza, di pieno sostegno politico alla sua posizione in giunta. Un comunicato che al momento non è stato ancora scritto, proprio perché ci sono le riserve di quel nucleo di consiglieri comunali che dal primo momento non ha accettato questo forte ruolo che Mariniello aveva dato a Salvatore Mottola.

E’ chiaro che, a ragione o a torto, gli 8 consiglieri ritengono che il Mottola abbia stretto un accordo non ufficiale, ma fattuale, con l’area di Nicola Esposito e Zannini, per continuare a tenere attiva la vecchia gestione amministrativa e gli impegni che Esposito e i suoi avevano evidentemente preso. Mariniello ha cercato di essere se stesso e quindi di trovare un punto di equilibrio con la minoranza sulla gestione del caso. Ed è probabile dunque che il motivo per cui ha cercato di difendere la posizione di Mottola in giunta, sia stato proprio questo, visto che “ricciolotto” garantiva in qualche modo, anche Nicola Esposito e i suoi.

La prospettiva politica non dovrebbe determinare scossoni. Mottola , infatti, è stato l’unico eletto della sua lista e a lui risponderebbe solo un consigliere, degli 11 di una maggioranza che conserverebbe, dunque, numeri sicuri. Ma su questo punto non ci sentiamo di mettere la mano sul fuoco, perché, a quanto ci risulta, sono stati sempre 8 e non 10 i consiglieri che hanno chiesto al sindaco la testa di Mottola. Poi, può darsi che gli altri due, cioè il nono e il decimo, siano di strettissima osservanza e, dunque, appartengano proprio all’area stretta del primo cittadino, però, inutile fare congetture sui numeri, almeno per il momento.